REGISTRATI E RICEVI IL TUO BONUS DI BENVENUTO - Ordina via WhatsApp al +39 3809005503 | Spedizione Gratis per tutti gli ordini superiori a 25€
E’ appena iniziata la primavera, stagione di rinascita, e con essa le allergie che purtroppo la contraddistinguono. Difatti l’arrivo della bella stagione è vissuto con difficoltà da un numero aimè crescente di persone che soffrono delle tipiche allergie primaverili, la cui causa principale è il polline trasportato da vettori quali vento, acqua o insetti. Stando alle stime dell’Istituto Superiore di Sanità in Italia fra il 10 e il 20> della popolazione soffrirebbe di manifestazioni allergiche di diversa intensità. A causarle è l’aria che si riempie dei pollini di piante e alberi e che, nei soggetti predisposti, possono dar luogo a reazioni da parte dell’organismo e a una serie di fastidiosi sintomi.
I pollini sono allergeni da inalazione, ovvero gli agenti che una volta respirati scatenano una reazione allergica perchè riconosciuti estranei dal nostro organismo che risponde con una reattività così anomala da determinare nei soggetti sensibili reazioni del sistema immunitario anche molto forti. Infatti i soggetti allergici producono in maniera eccessiva gli anticorpi IgE, responsabili dello scatenamento della reazione. L’ereditarietà delle allergie è un fatto ormai condiviso dalla comunità scientifica, ma importantissimi sono anche i fattori ambientali e lo stile di vita. Ad esempio, l’inquinamento atmosferico, il fumo di tabacco, la presenza di nebbia e le microparticelle sono tra le principali cause dell’insorgenza di un’allergia, anche se il particolare intensificarsi della loro incidenza sulla popolazione nei decenni più recenti sembra essere dovuto anche dal maggior livello di igiene rispetto a periodi più antichi. I principali allergeni responsabili delle allergie primaverili sono i pollini delle graminacee, della parietaria, le asteracee, le betullacee, le oleacee e le cupressacee.
Come abbiamo detto prima, l’inalazione di pollini è causa di una reazione eccessiva da parte del sistema immunitario in individui predisposti e porta in primo luogo all’infiammazione delle mucose del cavo orale e nasale. Tra i sintomi più frequenti delle allergie primaverili vi sono infatti la congestione nasale che si può accompagnare a fastidiosi mal di testa da sinusite negli individui che soffrono di quest’ultima patologia, bruciore e arrossamento delle congiuntive, lacrimazione, starnuti, prurito fastidioso al palato, al naso e agli occhi e rinorrea acquosa (naso che gocciola). Si tratta di sintomi non gravi, ma che mettono a dura prova lo stato di salute e l’umore delle persone, rendendo più difficile e complicato lo svolgimento delle mansioni quotidiane. Nei casi più gravi, le allergie primaverili possono causare tosse secca e stizzosa, specie notturna, con difficoltà respiratory che sfociano in insonnia, stanchezza e un forte senso di irrequietezza, fino a difficoltà respiratorie pesanti di carattere asmatico. Più rara, ma da non sottovalutare, l’evenienza di un pericoloso shock anafilattico. Insomma, si tratta di un disturbo con cui può essere difficile convivere e che, purtroppo, tende ad assumere in molti casi carattere di cronicità.
La diagnosi e cura delle allergie primaverili, specie se molto gravi, va affidata alla competenza ed esperienza di un medico specialista in allergologia che sarà in grado di individuare l’allergene specifico collegando i sintomi ed effettuando i test clinici preposti (per esempio il prick test), per poi decidere l’opzione teraputica più efficace ad alleviare i sintomi.
Tra le armi a disposizione degli allergici compaino in prima battuta gli antistaminici la cui efficacia dipende dal loro capacità di bloccare l’attività dell’istamina, molecola organica che con un meccanismo chiave-serratura va a interagire con specifici recettori, scatenando diversi effetti nell’organismo. Esistono tre tipi di recettori: gli H1 responsabili delle reazioni infiammatorie, H2 coinvolti nella secrezione dei succhi gastrici e H3 coinvolti nell’attività a livello del sistema nervoso centrale. Gli antistaminici che interessano chi soffre di allergia sono quelli in grado di bloccare i recettori H1. Il loro effetto sui diversi sintomi delle allergie primaverili presenta ovviamente delle differenze in relazione alla via di somministrazione: infatti gli antistaminici possono essere assunti per via orale, oppure impiegati per uso topico, come colliri, spray nasali o creme. Oltre ai farmaci per cui è richiesta la ricetta medica, alcuni principi attivi sono disponibili anche come farmaci di automedicazione, ossia acquistabili direttamente in farmacia. Sono farmaci disponibili ormai da tempo, tanto è vero che ne esistono di prima e di seconda generazione. Questi ultimi sono gli antistaminici attualmente raccomandati per diverse ragioni: l’elevata potenza, la rapida insorgenza dell’effetto (20 minuti-2 ore), la lunga durata d’azione (24 ore) che consente una sola somministrazione al giorno e i minimi effetti sedativi, che rappresentavano il principale limite dei vecchi antistaminici.
Le formulazioni per uso locale sono caratterizzate da un’elevata rapidità d’azione (15 minuti) e dalla possibilità di utilizzare bassi dosaggi, ma ovviamente il loro effetto si esplica solo nel sito di somministrazione. Per garantire un buon effetto devono essere somministrati due volte al giorno e il loro uso è in genere indicato nelle forme lievi. Infine, per quanto gli antistaminici siano farmaci generalmente ben tollerati e utilizzabili anche dai bambini, è sempre consigliabile seguire le indicazioni mediche, specie se si tratta di farmaci che richiedono una prescrizione.
Una volta identificato l’agente scatenante, la prima mossa da mettere in atto per evitare o quanto meno ridurre sintomi delle allergie primaverili sta nel minimizzare o, se possibile eliminare il contatto con gli allergeni. Nel caso delle allergie da pollini, è difficile eliminare del tutto i contatti, però è possibile adottare alcuni accorgimenti utili. Dunque sarà opportuno evitare di uscire durante le giornate secche e ventose quando è più alta la concentrazione di pollini (se proprio necessario è di grande aiuto avvalersi di apposite mascherine); non dare aria ai locali nelle ore più calde della giornata; fare la doccia ogni sera e lavare i capelli quotidianamente per evitare che i granuli pollinici eventualmente rimasti intrappolati si depositino sul cuscino per poi essere inalati e in generale cercare di cambiare spesso le lenzuola e le coperte e indossare ogni giorno vestiti puliti; non utilizzare in casa le scarpe con cui avete camminato fuori per evitare di trasportare particelle nell’ambiente domestico; lavare spesso i pavimenti, evitando moquette, tappeti e tendaggi se siete soggetti allergici. Inoltre in viaggio in macchina o in treno evitare di tenere i finestrini aperti e avere cura di consultare il bollettino dei pollini per tenervi informati sulla situazione dei luoghi che avete scelto per la vacanza o il week-end.
No posts found
Write a review