Meduse: leggende da sfatare e rimedi efficaci

27/07/2019
Meduse: leggende da sfatare e rimedi efficaci

Ogni anno nel mondo milioni di persone vengono colpite da una medusa e purtroppo alcune rimettendoci la vita: infatti questi invertebrati, la cui comparsa risale a 650 milioni di anni fa, sono forniti per natura di micidiali tossine che servono a catturare le loro prede e a difendersi quando si sentono minacciate. Per fortuna nel Mar Mediterraneo, e quindi nei mari italiani, nuotano specie di non mortali ma nonostante i pericoli delle meduse “nostrane” siano circoscritti, la loro presenza in mare è uno dei peggiori incubi durante le vacanze estive. Il motivo è ovvio: le meduse hanno un potere urticante, che provoca gonfiore e dolore molto fastidiosi, specialmente per i bambini.

Le meduse, appartenenti alla famiglia dei Cnidari, note per la loro caratteristica consistenza gelatinosa (per il 98% sono fatte d’acqua) e trasparente che le rende spesso invisibili, sono animali anatomicamente semplici: possiedono infatti tre principali elementi ossia l’ombrello, la bocca collegata alla cavità gastrovascolare e i tentacoli. Sono proprio questi ultimi a spaventare i bagnanti di tutti i mari a causa dell’alto potere urticante dato dalla presenza di piccole “capsule” chiamate cnidocisti.
La composizione del liquido urticante, rilasciato da queste cellule, è stata scoperta dal Premio Nobel Charles Robert Richet, il quale grazie ai suoi studi individuò le tre proteine che costituiscono il veleno ossia, l’ipnotossina, che ha effetto paralizzante, la talassina, che causa la risposta infiammatoria e la cogestina che agisce sull'apparato circolatorio e respiratorio. Quando si viene “punti”, o meglio “toccati”, da delle meduse gli cnidocisti penetrano nella cute iniettando la sostanza urticante provocando i sintomi più comuni ossia forte bruciore, pelle arrossata, irritazione della pelle con bolle, vescicole, gonfiore, dolore e solo successivamente può comparire un eritema accompagnato da intenso prurito, irritazione e formicolio. Nei casi più gravi invece possono verificarsi effetti collaterali come ad esempio vomito, nausea, febbre, vertigini, spasmi muscolari e mal di testa. Tali sintomi in genere si sviluppano in seguito a punture diffuse oppure in soggetti particolarmente allergici o sensibili come i bambini.

Cosa fare in caso di puntura di medusa

La prima cosa da fare quando si viene punti da meduse è sicuramente cercare di mantenere la calma. Farsi prendere dal panico in queste situazioni certamente non è d’aiuto. Pertanto, non appena si avverte una forte sensazione di bruciore, bisogna uscire immediatamente dall'acqua cercando di tornare a riva il prima possibile e nel caso in cui il dolore fosse molto forte è opportuno farsi aiutare da qualcuno. Tuttto ciò ha maggiore valenza se la vittima è un bambino: per un genitore non è sicuramente semplice vedere il proprio bimbo che piange per il dolore, ma rimanendo calmi, si trasmette sicurezza al piccolo e si riesce ad agire più efficacemente nei tentativi di ridurre il dolore.

Giunti in spiaggia è bene assicurarsi che sul corpo non ci siano ancora attaccate delle parti di medusa che potrebbero urticare parti più estese di pelle. In questo caso dunque bisogna provvedere subito alla rimozione di eventuali filamenti residui non strofinando con la sabbia che non farebbe altro che peggiorare la situazione, bensi aiutandosi con con una banale tessera plastificata come può essere il bancomat, e sciacquando accuratamente la zona con la semplice acqua di mare in modo tale da diluire le tossine. È bene ricordarsi che l'acqua dolce è nemica delle punture di medusa: infatti spesso si tende a sciacquare la zona con questo tipo di acqua credendo di alleviare il bruciore ma in realtà non è affatto così perché non è in grado di diluire le tossine presenti nel veleno e anzi ne favorisce la circolazione.

A questo punto bisogna individuare quale sia la zona esattamente colpita dalla medusa, analizzando attentamente la parte e cercando gli evidenti segni lasciati da tale animale marino. Anche se si avverte un forte prurito bisogna evitare assolutamente di grattarsi o strofinare la parte interessata poiché ciò potrebbe provocare una reazione ancora più forte ed aggravare il problema. Di solito il bruciore comunque si allevia nel giro di qualche ora ma è preferibile adoperare alcuni rimedi piuttosto semplici da reperire per dare immediatamente sollievo alla parte.

I rimedi efficaci e leggende da sfatare

Fortunatamente ad'oggi i rimedi contro le punture di medusa sono tantissimi. Alcuni di essi sono completamente naturali mentre altri sono perlopiù medicinali. Se l'efficacia di questi ultimi è ormai accertata, per i rimedi naturali non c'è ancora un'opinione ben precisa. Esistono infatti soluzioni molto più efficaci di altre molto diffuse, che invece sono completamente inutili.
Il rimedio più valido per la puntura di medusa consiste sicuramente nell'applicare un gel astringente al cloruro di alluminio. Questa soluzione è l'ideale poiché riesce a placare in poco tempo il bruciore e il prurito e riesce a bloccare la diffusione delle tossine.

Spesso per bloccare il dolore e il prurito vengono utilizzate anche delle creme al cortisone oppure degli antistaminici, che però in prima battuta risultano del tutto inutili perché non rimuovono delle tossine e agiscono in genere dopo trenta minuti, ossia quando ormai il bruciore e l'irritazione cominciano ad affievolirsi da soli.

Secondo alcune leggende molto comuni la maggior parte delle persone ritiene di poter alleviare i sintomi di una puntura di medusa con l'urina perché contiene al suo interno ammoniaca. Si tratta di un rimedio che non trova l’approvazione della comunità scientifica: affinché l'urina possa essere efficace deve avere una temperatura non inferiore ai quaranta gradi il che è senz'altro impossibile quando essa esce dal corpo. Pertanto questo rimedio naturale è pressoché inutile, oltre ad essere sgradevole da applicare.

Inoltre alcuni esperti sostengono che applicare l'ammoniaca, sostanza tradizionalmente considerata un efficace rimedio naturale, sulla puntura di una medusa potrebbe essere dannoso. In ogni caso anche l'ammoniaca, deve essere applicata ad alte temperature per poter combattere in maniera effettiva le tossine di medusa.

Detto ciò non tutti i rimedi naturali sono da condannare. Per esempio, una volta tornati a casa, quando il dolore più acuto è passato, è possibile applicare sulla ferita una miscela di acqua e bicarbonato,che comunemente noto per le sue proprietà disinfettanti aiuta anche ad alleviare il prurito.

Tra i rimedi naturali più adatti c'è poi l'aloe vera, apprezzata largamente per le sue proprietà cicatrizzanti, antibatteriche, rigeneranti e antinfiammatorie. In particolare, il gel d'aloe vera è utilizzato spesso come rimedio contro ferite e ustioni. Per trovare sollievo è possibile applicarne un velo sulla parte del corpo colpita dalla medusa e lasciare asciugare.

Anche la calendula è un buon rimedio poiché presenta proprietà analoghe all'aloe vera con l’unica differenza che generalmente le creme a base di questa pianta hanno una consistenza più ricca e dunque impiegano un tempo maggiore per assorbirsi.

In ogni caso, è comunque opportuno tenere a mente che, per evitare che si formino delle antiestetiche cicatrici, bisogna evitare di esporsi al sole sia il giorno stesso in cui si viene punti sia durante i due o tre giorni seguenti. Inoltre, è consigliabile coprire sempre la zona colpita mediante una garza, soprattutto se si è in spiaggia, in modo tale da non far penetrare sabbia e altri elementi nella ferita.

Dr.ssa Elena Maria Atzori